10 domande e risposte sulla perizia per Industria 4.0

Se hai acquistato un bene che può godere dei benefici fiscali di Industria 4.0 o Transizione 4.0, e devi scegliere il perito “giusto” per la tua perizia, questo è l’articolo che fa per te.

Se hai bisogno di un perito, ed hai iniziato a cercarlo su Google, ti consiglio di smettere di cercare un Albo dei periti Industria 4.0, perché non esiste.

Esiste un Elenco di Innovation Manager riconosciuti dal MISE, al quale anch'io sono iscritta, ma non è detto che gli Innovation Manager possano fare le perizie dei beni. Ad esempio ho una laurea in fisica e non posso fare perizie.

La legge è molto chiara: la perizia, asseverata (richiesta per Transizione 4.0) o giurata (per Industria 4.0), la può effettuare un perito industriale, o ingegnere, iscritti nei rispettivi albi professionali, ovvero l’albo dei periti e l’albo degli ingegneri.

L’ingegnere che sceglierai può essere iscritto all’albo degli ingegneri alla sezione ingegneri edili, potrà non sapere di automazione industriale ed interconnessione, probabilmente chiederà a te di evidenziare sulla macchina tutti i requisiti tecnici obbligatori, ma la sua perizia avrà validità di legge, anche se specializzato nella progettazione degli edifici.

La perizia è un’attività tecnica ed il dovere del perito è verificare, e dimostrare con il massimo dei dati possibili in una relazione allegata alla perizia, che la macchina rientra in una delle tipologie dei beni previsti dalla legge per l'agevolazione e che soddisfa i requisiti tecnici obbligatori.

Quindi il perito preparerà una perizia dove si afferma che la macchina è agevolabile, per quale importo ed alla perizia dovrebbe essere allegata una relazione tecnica nella quale viene spiegato esattamente  perché è agevolabile.

Dico “dovrebbe” perché così afferma una Circolare dell’Agenzia delle Entrate - MISE, ma il testo della legge parla solo di obbligo di una perizia.

A questo proposito ti voglio raccontare un episodio.

La mattina del 22 dicembre 2017, me lo ricordo perché era il giorno del taglio del panettone aziendale di Natale, il nostro perito Ing. Ernesto Cappelletti, si recò al Tribunale di Milano a giurare una quarantina delle ultime perizie dell’anno; infatti avevamo aspettato le macchine consegnate in ritardo fino all’ultimo giorno utile per i giuramenti.

Le 40 perizie erano contenute in una bella borsa gialla dell’Esselunga ed occupavano un discreto spessore, considerato che ogni perizia, più attestazione, è formata da circa 70 pagine.

Mentre era in fila, in attesa al Tribunale,  il nostro perito incontrò un collega che, invece della borsona Esselunga, aveva in mano un fascicoletto di 50 fogli,  corrispondente a  circa 25 perizie di 2 pagine ciascuna.

Infatti il collega non aveva visto i modelli di perizia che il MISE aveva messo a disposizione solo il giorno 15 dicembre 2017. Noi invece li avevamo visti ed avevamo passato il fine settimana a riscrivere le perizie già redatte in precedenza.

L’allegato tecnico è necessario e deve essere fatto in modo esaustivo, ad esempio inserendo parte degli schemi elettrici della macchina, se servono ad identificare precisamente il PLC o i sensori che deve avere la macchina.

scegliere il perito per perizie industria 4.0 Quadra Srl

Domande e risposte sulla perizia per Industria 4.0

In questa sezione dell'articolo troverai le domande più comuni che mi vengono poste dai clienti sull'argomento perizie per Industria 4.0 / Transizione 4.0.

La perizia può contenere più beni? Sì, ma per ogni bene è opportuno attestare come vengano soddisfatti i singoli requisiti. Abbiamo visto alcune perizie di clienti dove i beni, tutti diversi, periziati in unica perizia erano solo elencati ed le 7 caratteristiche obbligatorie descritte per un bene solamente.

La marcatura CE della macchina è sufficiente a soddisfare la caratteristica obbligatoria n. 5? No, il requisito è esplicito: la macchina deve rispondere ai più recenti parametri di sicurezza e salute.

Moltissime macchine, sulle quali facciamo attività di accettazione per conto dei nostri clienti utilizzatori, sono marcate CE ma hanno parecchie non conformità evidenti; non sono sicure e quindi non rispondono al requisito. In caso di incidente sul lavoro causato da una di queste non conformità, e la macchina risultasse quindi non sicura, che succederebbe?

Per controllare che siano soddisfatti tutti i 7 requisiti, bisogna quindi che il perito abbia competenza di automazione, di schemi elettrici, di sicurezza effettiva del macchinario, di interconnessione, bisogna che sappia parlare con il tuo specialista del software, per capire come la macchina debba dialogare con il tuo software e deve sapere parlare con il tuo elettricista/quadrista per verificare, ad esempio, un interfacciamento di segnali.

E poi c’è la questione Assicurazione. Verifica bene che il perito che sceglierai non solo abbia stipulato l’assicurazione obbligatoria per legge, ma anche che l’assicurazione abbia dei massimali importanti, proporzionati all’attività peritale Industria 4.0. Un massimale di 500.000 euro, per anno, potrebbe non bastare per questo tipo di perizie.

Verifica la terzietà del perito, rispetto ai fornitori e costruttori di beni e servizi oggetto della perizia, come richiesto dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate - MISE.

La perizia non può ad esempio essere pagata dal fornitore del bene.

L’affermazione di terzietà è nel giuramento della perizia. La mancanza di terzietà, porta ad un falso giuramento del perito e ad una perizia non valida, della quale non risponde neppure l’Assicurazione.

Per finire, ricorda che la perizia non è un’attività fiscale, ma è una attività tecnica. Noi facciamo anche la verifica delle fatture di acquisto del bene, perché vogliamo dormire tranquilli, ma la responsabilità dei documenti fiscali è esclusivamente dell’azienda.

Quanto costa una perizia per Industria 4.0?

Esiste un prezzo di “mercato” per le perizie per Industria 4.0? Anche questa è una domanda che mi viene posta spesso.

Non esiste, i periti decidono come credono; esistono però delle tariffe minime previste dagli ordini professionali, che è opportuno osservare, perché, in caso di contestazione, il compenso del professionista potrebbe risultare non equo per l’attività.

Alcuni periti quotano una percentuale del valore del bene periziato; alcune società – che offrono servizi per consulenza e perizia – fatturano una parte importante del prezzo concordato come servizio di consulenza e solamente una piccolissima parte verrà fatturata dal perito, che scelgono loro e non il cliente.

Ricordati che in caso di problemi sulla perizia, il tuo referente sarà il perito, non la società di servizi, che il compenso del perito deve essere equo ed il perito bravo, presente e disponibile quando ne avrai bisogno.

Ricordati che in caso di contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, prima la tua azienda pagherà sanzione ed interessi, oltre a rendere il beneficio fiscale, poi la tua azienda potrà rivalersi sul perito e trattare con l’Assicurazione.

Noi forniamo le perizie del nostro legale rappresentante e direttore tecnico, Ing. Ernesto Cappelletti, ed i prezzi non vengono determinati come percentuale del valore del bene, ma stimando il tempo di attività per fare di ogni perizia un lavoro perfetto.

Il risultato è che le macchine di valore basso probabilmente ne risultano penalizzate: ma la perizia e la relazione tecnica delle macchine piccole devono essere completate allo stesso modo di quelle relative macchine da milioni di euro di valore; inoltre a volte è complicato redigere una perizia per un bene “semplice”, perché è meno facile verificare il soddisfacimento delle 7 caratteristiche.

Una parte del prezzo della perizia andrà anche a coprire le spese assicurative per i circa 10 anni seguenti alla perizia del bene, ovvero tutto il periodo delle eventuali verifiche fiscali.

Quali periti è meglio non scegliere per la perizia Industria 4.0?

  • Il perito che fa la perizia da remoto senza essersi mai accertato di persona che la macchina esista e che quella da peritare sia effettivamente quella che vede sul monitor del PC;
  • Il perito pagato dal fornitore del bene, perché ovviamente non c’è la terzietà verso il fornitore del bene.
  • Il perito che dice, o scrive in offerta, “il pagamento è dovuto solo ad ottenimento del beneficio (o accoglimento della pratica) Industria 4.0” perché sono agevolazioni automatiche, si ottengono sempre, non c’è alcuna domanda da inoltrare, bisogna fare una Comunicazione al Ministero (solo per Transizione 4.0) a fini statistici.
  • Il perito che  dice “non serve uscire ed analizzare la macchina, carrelli elevatori così ne ho visti almeno 50” perché i requisiti 2 e 3 riguardano esattamente la tua azienda, e non il carrello, e vanno verificati, provati, nella tua azienda e poi descritti nella perizia.
  • Chi quota qualche centinaio di euro per la perizia perché, per uscire ed analizzare la macchina, fare le relazioni, fare firmare l’NDA e le dichiarazioni sui beni, controllare tutte le fatture, discuterne i contenuti se poco chiari, redigere la perizia e l’allegato tecnico di 70 pagine circa, verificare a più mani la perizia,  procedere al giuramento (se previsto dalla legge di riferimento, ad esempio per Industria 4.0 ma non per Transizione 4.0), scansionare ed inviare via PEC ogni singola perizia, servono parecchie giornate di personale molto qualificato ed esperto.

P.S.:  Sei arrivato fino in fondo e non ti ho ancora detto perché dovresti affidarti a noi, che è lo scopo di ogni articolo scritto da una persona delle vendite come me?

Scopri perché per la perizia dovresti affidarti a noi

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