Due anni di iperammortamento Industria 4.0, quali risultati?

Dopo due anni di intensa attività tecnica volta ad aiutare le aziende nostre clienti ad ottenere i vantaggi fiscali dell’iperammortamento Industria 4.0, è arrivato il momento di trarre le prime conclusioni dal nostro piccolo osservatorio del fenomeno Industria 4.0.

Piccolo osservatorio perché, con i nostri 22 tecnici, rappresentiamo solo una micro-realtà nel mondo dell’automazione industriale, ma in questi due anni abbiamo seguito perizie di beni per un valore di ben 116.562.229,28 € !

Facciamo un passo indietro. 

Cos’è il piano nazionale italiano Industria 4.0?

Il piano nazionale Industria 4.0 è stato proposto originariamente a fine 2016 con l’obiettivo di incentivare gli investimenti delle aziende in tecnologie ed aumentarne la competitività.

La legge attuativa è entrata in vigore per la prima volta nel 2017, poi è stata prorogata nel 2018, 2019 ed infine nel 2020, con la Legge di Bilancio 2019

Noi di Quadra abbiamo iniziato ad occuparci di Industria 4.0 nel novembre 2016.

A gennaio del 2017 abbiamo fatto parte di un gruppo di lavoro di periti in Federmacchine per stilare una bozza di modello tecnico di attestazione poi divenuto il modello di allegato tecnico proposto dal MISE nel dicembre 2017.

Sempre ad inizio 2017 abbiamo stretto una collaborazione con il Consorzio per la Meccatronica INTELLIMECH  per supportare attivamente i nostri clienti sulle tematiche dell’interconnessione di Industria 4.0 ed i clienti di INTELLIMECH con il nostro know-how sulla sicurezza degli impianti, come richiesto dal piano nazionale.

Parallelamente, abbiamo anche iniziato a redigere le perizie giurate per i beni degli associati di Confindustria Bergamo ed a collaborare quindi con il team di fiscalisti di Confindustria Bergamo.
Nel 2018 siamo entrati a fare parte dell’Innovation Hub di Confindustria Bergamo.

Innanzitutto, chi può godere del beneficio fiscale dell’iperammortamento industria 4.0?
Possono goderne tutte le imprese italiane (con sede fiscale in Italia) di tutte le tipologie (srl, spa, sas, snc) e di tutti i settori economici, ad esclusione delle imprese che applicano il nuovo regime forfettario.

Quali tipologie di imprese si sono avvalse dell’iperammortamento?

Da dopo l’entrata in vigore del Decreto “dignità” del luglio 2018, i beni acquistati devono essere operativi all’interno del territorio nazionale.

Quindi possono goderne microimprese anche artigiane, PMI e grandi imprese.

Principalmente abbiamo seguito quasi solo imprese produttive, un unico cliente è risulto operante nel settore della distruzione.

Questi sono i risultati globali sui 2 anni e poi suddivisi per anno.

I valori un po’ anomali relativi alle grandi imprese del 2017 sono dovuti al fatto che abbiamo periziato un impianto singolo con valore superiore a 50 milioni di euro. 

I valori un po’ anomali relativi alle grandi imprese del 2017 sono dovuti al fatto che abbiamo periziato un impianto singolo con valore superiore a 50 milioni di euro.  Di tutti i beni periziati, due soltanto sono stati periziati fuori Italia e sono beni il cui investimento è stato fatto prima del Decreto “dignità”.

A quali beni acquistati è stato applicato l’iperammortamento?

L’iperammortamento è applicabile a beni dei seguenti tipi:

  • beni materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati nell’allegato A della legge;
  • beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati nell’allegato B della legge, indispensabili per fare funzionare i beni materiali in allegato A.

Noi di Quadra abbiamo lavorato esclusivamente su beni materiali, questo probabilmente è dovuto al fatto che storicamente ci occupiamo di macchinari e non di software.

I valori un po’ anomali relativi alle grandi imprese del 2017 sono dovuti al fatto che abbiamo periziato un impianto singolo con valore superiore a 50 milioni di euro. 

È da notare che un bene immateriale (software) è iperammortabile solo se viene anche iperammortato un bene materiale, mentre, dai primi risultati statistici dell’osservatorio del MISE, nel 2017 sono stati iperammortati molti più software che macchinari, il che significa che le aziende hanno disatteso le regole dell’iperammortamento.

Quali sono i beni di tipo A1 ed i beni di tipo A2 e A3?

L’Allegato A (beni materiali) elenca 3 CATEGORIE di beni:

  • A1: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine utensili, ecc.);
  • A2: sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei prodotti, ecc.);
  • A3: dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire errori ed aumentare l’efficienza).

Questi sono i risultati delle perizie effettuate suddivisi per categoria di bene, in “macchine per produzione” sono state considerate tutte le perizie per beni A1, in “macchine per controllo” ci sono i beni A2:

TOTALE MACCHINE e APPARECCHIATURE ANALIZZATE  
2017 40
2018 78
MACCHINE PER PRODUZIONE  
2017 34
2018 61
MACCHINE PER CONTROLLO  
2017 6
2018 11

Quale tipologia di macchine hanno acquistato i nostri clienti?

Abbiamo visto macchinari di tutti i tipi, dall’apparecchiatura per controllo, alla macchina utensile, al magazzino automatico e, passando dalle isole robotizzate complesse, siamo arrivati ad un impianto che integrava completamente la produzione, dal ricevimento della materia prima all’arrivo del prodotto finito in magazzino.

Questa è stata la suddivisione in tipologie principali (macchina singola o linea/isola robotizzata):

 

Dichiarazione o perizia per l’iperammortamento?

Per godere del beneficio fiscale è necessaria una perizia giurata o un’attestazione oppure una dichiarazione da parte del legale rappresentante dell’impresa.

Infatti, per beni con un costo fino a 500.000 € basta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante.

Per beni di costo superiore a 500.000 €, è invece necessaria una perizia tecnica giurata da parte di un ingegnere o perito industriale, iscritto all’albo professionale, o un attestato di conformità emesso da un ente di certificazione accreditato (definizione da testo di legge, non è chiaro se si tratta di Ente Notificato).

Su un totale di 108 analisi tecniche su beni, solamente 11 sono state richieste come supporto per la dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante, le altre 97 sono state a corredo di perizie giurate.

E le macchine acquistate in leasing?

L’iperammortamento del 270% o 200% o 150 %è applicabile anche ai beni acquistati in leasing.

Quale sarà stata la percentuale delle macchine periziate che hanno usufruito di un finanziamento con leasing?

E qui il risultato mi ha sorpreso non poco: solamente 3,5 milioni di euro di acquisto, su 116,5 milioni di euro totali, sono stati effettuati tramite leasing finanziario e, di questi, 3 milioni di euro sono di PMI e 500.000 € di microimprese.

Ed i beni usati per il revamping?

Il decreto milleproroghe 2017 aveva chiarito che:

Costituiscono inoltre beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave industria 4.0 i seguenti: dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti.


Costituiscono inoltre beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave industria 4.0 i seguenti: dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti.

Ma l’effettiva difficoltà nel definire esattamente quali siano i componenti agevolabili e la penalizzazione, rispetto all’iperammortamento dell’intero valore del bene nuovo di fabbrica, ha fatto sì che non ci sia stata richiesta alcuna attività di perizia su beni revampati.


Per concludere, questi sono stati 2 anni emozionanti per noi “fanatici” dell’automazione, abbiamo visto impianti meravigliosi, frutto dell’ingegno di progettisti italiani e europei, e abbiamo visto piccole imprese investire ed innovare, e quindi crescere, in organizzazione, capacità di analisi e controllo della produzione, disponibilità di infrastrutture per la gestione dei dati e dell’interconnessione.

È stata un’occasione unica per i fabbricanti di automazione ma anche per gli utilizzatori, si è creata una sinergia incredibile per coniugare le capacità progettuali dei fabbricanti con le esigenze produttive degli utilizzatori in ottica di interconnessione.

Un grazie al Ministro Carlo Calenda per avere reso possibile tutto ciò.

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